Nell’ebook “Cultura come diritto: radici costituzionali, politiche e servizi” sono raccolti i testi che nascono dagli interventi degli autori in occasione dell’incontro “Cultura come diritto di cittadinanza: radici costituzionali, politiche e servizi”, tenutosi a Roma il 17 ottobre 2018 presso la sede dell’Associazione Civita e promosso dalla stessa Associazione e da A&A Studio Legale.
Il tema è di importanza strategica, perché riguarda un diritto fondamentale dell’uomo. A distanza di poco più di 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione italiana, gli autori, in quanto protagonisti ed esperti del settore, riflettono sulla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni dei servizi culturali con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica nonché fornire indicazioni utili agli stakeholders del sistema culturale nazionale.
L’art. 9, collocato tra i “Principi fondamentali” della Costituzione italiana, attribuisce alla Repubblica la promozione della cultura; la promozione della ricerca scientifica e tecnica; la tutela del paesaggio; la tutela del patrimonio storico-artistico della Nazione. É una disposizione ampia, che contiene concetti molto generali (“cultura”; “ricerca scientifica e tecnica”, “paesaggio”, “patrimonio storico e artistico”), e che richiede che, oltre alla tutela, le attività di promozione vengano rese esplicite e concrete.
Culture Action Europe–Italia – una rete internazionale di individui e organizzazioni culturali in tutta Europa – ha di recente ribadito come, accanto alla tutela del patrimonio, lo sviluppo della cultura rimanda al tema dell’accesso, in un duplice senso: che i finanziamenti pubblici vengano utilizzati in modo ridistribuito, raggiungendo un segmento di popolazione il più ampio possibile; e che le istituzioni culturali debbano concentrarsi sul bisogno di ampliare i propri pubblici per ragioni di sostenibilità così come di responsabilità sociale.
Coinvolgere il pubblico, ampliarne i numeri e le tipologie – in una parola, sostenere accesso e partecipazione alla cultura attraverso strategie di audience development – è una priorità per la Commissione Europea, così come per la maggior parte delle organizzazioni culturali e le amministrazioni pubbliche in Europa.
Ciò che invece accade troppo spesso ai servizi culturali, almeno in Italia, è di essere considerati non essenziali e sacrificabili, soprattutto di fronte ai vincoli sempre più stringenti sulla finanza pubblica e, in particolare, sulla spesa dei Comuni.
Nonostante i servizi culturali siano fondati sull’art. 9 della Costituzione, nessuno, ad oggi, ha stabilito per la Cultura “la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”, come invece previsto dall’art. 117 della nostra Costituzione.
L’ebook si apre con la prefazione a firma di Giorgio Albè, socio fondatore di A&A Studio Legale, e l’introduzione a firma di Nicola Maccanico, Segretario Generale dell’Associazione Civita. Seguono i testi a firma di Sabino Cassese, Giudice Emerito della Corte costituzionale, Gian Paolo Manzella, Assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Start-Up, “Lazio Creativo” e Innovazione della Regione Lazio, Antonella Agnoli, Progettista di spazi culturali, Antonio Lampis, Direttore Generale dei Musei del Mibact, Lorenzo Casini, Professore ordinario di diritto amministrativo nella Scuola IMT Alti Studi di Lucca e presidente dell’Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione (IRPA), Annalisa Cicerchia, Economista della cultura – Primo ricercatore Istat – Istituto Nazionale di Statistica.
L’ebook è scaricabile gratuitamente dai portali di Civita (www.civita.it) e di A&A Studio Legale (www.albeeassociati.it).
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