Una Fondazione e un francobollo per ricordare Ennio Doris, il fondatore di Banca Mediolanum scomparso poco più di un anno fa. L’iniziativa – presentata nella sede dell’Associazione Civita a Roma – nasce per raccogliere la sua eredità. Doris, infatti, è sempre stato guidato da alti principi etici e sociali, con la volontà di proseguire questa missione, dando continuità al suo operato e proiettarlo nel futuro. La Fondazione, ente del Terzo settore, si occuperà di progetti legati alla crescita della persona, muovendosi nella direzione della riabilitazione sociale attraverso il lavoro e nei confronti di studenti meritevoli e con poche possibilità economiche, con borse di studio. «Mio padre – spiega Sara Doris, vicepresidente di Banca Mediolanum e presidente di Fondazione Ennio Doris – ha fondato la sua vita e Banca Mediolanum chiedendosi in che modo potesse essere utile agli altri, ha sempre pensato che chiunque avesse il diritto e il dovere di mettere a frutto i propri talenti, di essere sostenuto in un momento di difficoltà, di avere una seconda possibilità, di essere e sentirsi utile, avere un ruolo riconosciuto all’interno della società e della famiglia. Abbiamo fortemente voluto Fondazione Ennio Doris come memoria generativa per tramandare il segno che ha lasciato mio padre che da oggi sarà ancora più concreto».
Per lasciare un segno nel tempo e nello spazio è stato emesso anche un francobollo commemorativo, grazie alla collaborazione dell’attuale ministero delle Imprese e del Made in Italy, dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e di Poste Italiane. «Il francobollo rappresenta il caleidoscopio di una nazione – conclude Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum –. È lo specchio che riflette le immagini più belle e autentiche di un Paese, immagini da coltivare, apprezzare e conservare nel tempo. Ennio Doris, banchiere italiano illuminato e fondatore di Banca Mediolanum, viene raffigurato a imperitura memoria su un francobollo, conservando in questo modo il suo ricordo vivo in un frammento di eternità. È nostro dovere tramandare alle future generazioni il suo operato, i suoi insegnamenti, i suoi valori, la sua forza innovatrice, in Italia ma anche nel mondo intero».