Novartis Italia rafforza la propria governance sulla Sostenibilità, dando vita alla funzione Public Affairs & Sustainability e costituendo il Comitato di Shared Value & Sustainability con l’intento di imprimere una chiara accelerazione alla dimensione di sostenibilità sociale e ambientale nelle strategie di tutta l’azienda, dal business ai processi. L’ambizione è rendere questo percorso partecipato a tutti i livelli e rafforzare l’impegno, con competenze, risorse materiali e immateriali ad affrontare le grandi sfide sociali e partecipare alla ricostruzione del futuro di un’Italia più inclusiva e sostenibile.
Cause e conseguenze della pandemia hanno infatti drammaticamente reso evidente l’insufficienza di uno sguardo settoriale alla sanità, un perimetro ristretto che ha risposto a lungo alle esigenze contingenti. Si è reso invece necessario dare nuova luce ad un concetto di salute più rotondo, basato su quello che l’Atto fondativo dell’OMS più di 70 anni fa ha definito “uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale” e che per essere raggiunto non può ignorare le determinanti e le evoluzioni sociali e ambientali.
Includerli, analizzarli e metterli in una relazione di causa-effetto rispetto alla salute, significa essere in grado non solo di rispondere coerentemente alla domanda di salute di oggi, ma programmare il futuro avendo consapevolezza dei possibili rischi e della gestione delle future emergenze, che non dovranno più trovarci impreparati.
La sfida consisterà nel far convergere su questo obiettivo le migliori idee ed energie, i diversi attori del panorama sociale, ambientale e sanitario, secondo quel principio della “Salute in tutte le politiche” promosso dalla comunità europea e internazionale.
Leggere la salute in un’ottica di sviluppo sostenibile rappresenta la perfetta sintesi di questo nuovo approccio, una “cintura di sicurezza” per garantire una salute alla portata di tutti.
L’agenda 2030 dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ha infatti come elemento costitutivo l’interdipendenza. Per raggiungere l’obiettivo n.3 di “Benessere e salute” è necessario avere un’azione coordinata rispetto a tutti gli altri obiettivi. Non è un caso infatti che gli impegni assunti con la recente Dichiarazione di Roma, a valle del Global Health Summit vadano esattamente in questa direzione e che forte attenzione venga data al tema della sostenibilità come strumento per rendere i sistemi sanitari e la comunità più resilienti e preparata alle crisi future.
Il Next Generation UE, recentemente inviato alle istituzioni europee, disegna le tappe della ricostruzione del nostro Paese e non c’è nessun dubbio sul fatto che la sostenibilità, la transizione ecologica, la coesione sociale e la salute ne siano i pilastri. L’istituzione di un Ministero della Transizione ecologica, delle Disabilità, della transizione tecnologica e digitale e la nuova denominazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, sono un chiaro segnale di un cambio di passo epocale. “Per costruire questa nuova fisionomia del benessere con la salute al centro, siamo chiamati tutti a dare il nostro contributo: cittadini, istituzioni ma anche imprese, per costruire un’Italia più competitiva ed equa”, ha dichiarato Gianluca Ansalone, Head of Public Affairs & Sustainability di Novartis.
Per questo l’accelerazione di strategie di sostenibilità in Novartis rende più coerente la sua missione di prolungare e migliorare la vita delle persone. Più che un atto di responsabilità sociale è la presa di coscienza e l’ambizione di voler essere parte integrante, insieme a tutta la società, del progetto di ricostruzione del Paese.