PNRR e investimenti in Cultura e Turismo: una grande opportunità per l’Italia
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato alla fine dello scorso aprile dal Parlamento e che si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU) – il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica -, destina oltre 6 miliardi di euro alla cultura con misure dedicate a borghi ed edilizia rurale, digitalizzazione, tutela, Recovery Art, Cinecittà e potenziamento dell’industria cinematografica.
Sono risorse che difficilmente avremo a disposizione nei prossimi decenni e che, pertanto, costituiscono una grande opportunità per il nostro Paese e dimostrano come la cultura sia, e debba essere, al centro delle politiche di ripartenza dell’Italia.
Nello specifico, delle sei missioni lungo le quali il PNRR si organizza, la prima è dedicata a Turismo e Cultura 4.0 e ha l’obiettivo di, oltre che promuovere la trasformazione digitale del Paese e sostenere l’innovazione del sistema produttivo, investire in turismo e cultura: due dei settori più colpiti dalla pandemia e, al contempo, due settori chiave per l’Italia e per i quali sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive, fondamentali nell’azione di ripresa e ripartenza.
Con 6,675 miliardi di euro si mira ad incrementare il livello di attrattività del sistema culturale e turistico del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture, materiali e immateriali, e l’inclusione degli investimenti del ‘Piano Strategico Grandi attrattori culturali’ finalizzati al finanziamento di 14 interventi di tutela, valorizzazione e promozione culturale: l’attenzione è quindi rivolta ad interventi sui grandi attrattori culturali nelle città metropolitane, a una grande operazione di rilancio dei borghi, all’intervento sulla sicurezza antisismica dei luoghi di culto, alla digitalizzazione, alla creatività e al potenziamento dell’industria cinematografica.
Tra le principali misure previste ricordiamo quelle rivolte al “Patrimonio culturale per la prossima generazione (1,1 miliardi di euro), alla “Rigenerazione dei borghi, sicurezza sismica, patrimonio culturale, rurale e religioso (2,720 miliardi di euro), ai “Grandi attrattori culturali” (1,460 miliardi di euro per 14 interventi strategici).
Le loro aree di intervento sono particolarmente significative. Tra le tante, va ad esempio segnalata la realizzazione di piattaforme e strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale (500 milioni di euro) nel caso della prima misura. Ma anche, nel caso della seconda misura, il Piano nazionale per migliorare l’attrattività dei borghi italiani (1,020 miliardi di euro), per valorizzare per valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presente nelle aree interne dall’enorme valore paesaggistico-culturale e dal grande potenziale di crescita economica; i Programmi per valorizzare circa 110 parchi e giardini storici italiani (300 milioni di euro), creando le condizioni per la loro manutenzione, gestione e fruizione sostenibili; il Programma di prevenzione antisismica per chiese, campanili e torri e interventi di restauro delle chiese del Fondo Edifici di Culto (FEC), la creazione del Centro per il controllo e il monitoraggio dei beni culturali per la sicurezza dei siti culturali italiani, la creazione di cinque depositi temporanei per la protezione dei beni culturali mobili in caso di calamità naturali, e la riconversione di cinque centrali nucleari dismesse ed ex strutture militari (8800 milioni di euro).
Infine, last but not least, tra gli interventi strategici previsti dal “Piano Strategico Grandi attrattori culturali’, quello dedicato ai “Percorsi nella storia – Treni storici e Itinerari culturali” – tema sul quale l’Associazione Civita è da molti anni impegnata con attività di valorizzazione e comunicazione – risulta essere il destinatario del maggiore finanziamento (435 milioni di euro).