L’Associazione Civita al Salone del Libro di Torino
Nell’ambito del Salone Internazionale del Libro da poco conclusosi a Torino, il programma Alta Sostenibilità – I goal per lo sviluppo sostenibile nel nuovo disordine mondiale – appuntamento settimanale a cura dell’ASviS-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile su Radio Radicale – ha ospitato Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita, insieme con Marco Frittella, Direttore di Rai Libri, e Michele Lanzinger, Direttore del Muse – Museo delle Scienze di Trento e Presidente di Icom Italia.
Si è parlato di cultura, arte, musei e “welfare culturale”, per una transizione giusta e un futuro desiderabile. Argomenti trattati anche nell’ultimo Rapporto Civita When Sustainability meets Culture. Quando la Cultura incontra la Sostenibilità che esamina il rapporto tra cultura e sostenibilità nella duplice prospettiva di imprese e istituzioni culturali, seguendo le due direttrici di marcia della cultura della sostenibilità e della sostenibilità della cultura.
“Ormai le istituzioni culturali sono riconosciute come un medium, un diffusore degli obiettivi di sviluppo sostenibile, – ha dichiarato Simonetta Giordani – con visitatori, e soprattutto giovani, che si aspettano che i luoghi d’arte non siano più dei templi sacri autoreferenziali, ma che si aprano ai nuovi messaggi, alle nuove istanze dello sviluppo sostenibile e ne diffondano i valori fondanti”. In merito alla seconda direttrice il Segretario Generale di Associazione Civita ha sottolineato come le imprese siano “chiamate ad integrare, nel perimetro della sostenibilità, la progettualità culturale” aggiungendo che “le imprese che ormai sono di fatto, volenti e nolenti, costrette a confrontarsi con gli elementi ESG, devono inserire progetti culturali nella dimensione sociale della sostenibilità, perché sono quelli che gli consentono di ingaggiare comunità e territori, liberare esternalità positive, fare progettualità culturale a lungo periodo per le istituzioni culturali e le imprese, motivando e ingaggiando un largo numero di persone,
È necessario, quindi, mettere in campo una transizione culturale che veda abbandonare la vecchia logica del mecenatismo e passare a una logica di partenariato attivo. “Soltanto coinvolgendo la collettività e rendendo questi messaggi non elitari ma diffusi per tutta la popolazione, – ha continuato Giordani – possiamo riuscire a centrare gli obiettivi dell’agenda 2030 con tutta l’urgenza necessaria”.