La Fondazione per il Museo “Claudio Faina” e l’originale percorso museale
Intervista a Daniele Di Loreto, Presidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”
Quale tipo di esperienza offre al visitatore l’originale iniziativa “Un museo al profumo di lavanda” realizzata ad Orvieto dalla Fondazione per il Museo “Claudio Faina”?
Un’esperienza unica che abbina la vista della Cattedrale di Orvieto – gli storici dell’arte l’hanno definita il monumento policromo più bello del mondo – con una meravigliosa collezione archeologica, unitamente alla musica classica che è diffusa nelle sale espositive e al profumo di lavanda.
La Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, istituita nel 1957 e quindi la più antica fondazione italiana ideata per gestire uno spazio museale, e una giovane azienda, nata nel 2009, la Lavanda del lago, hanno realizzato insieme un progetto innovativo: “un museo al profumo di lavanda”.
Il Museo si trova ad Orvieto e l’azienda a Bedizzole (Brescia), nelle vicinanze del lago di Garda, e ha uno dei suoi punti vendita proprio nel centro storico della cittadina umbra.
Il Museo è costituito dall’importante raccolta archeologica riunita dai conti Faina tra gli anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento e accoglie una serie di vasi attici ed etruschi di fattura pregevole, un ricco monetiere e alcuni capolavori assoluti quali, ad esempio, tre anfore attribuite al ceramografo ateniese Exekias. Ospita, inoltre, al pianterreno, sculture provenienti dall’ottocentesco museo civico archeologico, reperti etruschi e sarcofagi di incomparabile bellezza.
L’azienda, creata dai fratelli Marco e Domenico Lopresti, si occupa della coltivazione della lavanda, della realizzazione dei prodotti, che vanno dalla cosmetica all’alimentare, e della loro commercializzazione: negozi monomarca sono presenti in Italia, in Spagna, in Portogallo, in Ungheria, in Arabia Saudita.
Un’attenzione particolare in ogni fase – dalla coltivazione delle piante, alla lavorazione dei prodotti e alla commercializzazione – è dedicata al rispetto delle tematiche ambientali. Lo stesso packaging è funzionale e caratterizzato da uno stile minimal per limitare gli imballaggi. È un’azienda giovane che viaggia veloce, con una particolare attenzione ai dettagli nei prodotti offerti e al rispetto dell’ambiente.
Il progetto consiste nell’aver posizionato in ogni stanza del Museo un profumatore alla lavanda fornito con regolarità dall’azienda. Si riesce così a dare freschezza e piacevolezza agli ambienti: le sale di un museo sono immaginate spesso come un luogo polveroso, stantio, umido e l’iniziativa vuole contribuire a combattere tale pregiudizio. Il profumo di lavanda nelle sale di Palazzo Faina è l’elemento più originale del percorso emozionale che si è cercato di realizzare, accompagnando il fascino degli ambienti, la bellezza dei reperti, la vista mozzafiato sulla Cattedrale, con la fresca essenza che emana dai profumatori.
In un museo non ci deve essere solo il nostro passato, come in altri luoghi non va collocato esclusivamente il presente. Un museo deve essere un luogo di incontro di culture diverse, di cose belle e di esperienze e questo è ciò che abbiamo realizzato con il profumo di lavanda. In un luogo chiuso si respira la freschezza di uno spazio aperto e abbiamo così creato una piacevole illusione, che ha riscosso un grande apprezzamento dei visitatori, a giudicare dai commenti nel libro degli ospiti.