La cultura, bene comune dell’umanità

La cultura come bene comune dell’umanità e responsabilità comune. Sono queste le conclusioni contenute nella Dichiarazione ministeriale del G7 Cultura, tenutosi a Napoli a fine settembre scorso.

L’adozione della Dichiarazione del G7 è un chiaro impegno a favore della cultura da parte dei leader mondiali: i diritti culturali devono essere protetti, affermati e promossi al più alto livello politico e decisionale. Lo stesso UNESCO, insieme ai partner, sta accelerando i suoi sforzi per far sì che la cultura venga considerata un obiettivo a sé stante nell’Agenda di sviluppo post-2030 e pienamente riconosciuta nelle politiche di sviluppo.

La Dichiarazione tocca diversi e importanti punti che vedono, tutti, la cultura come elemento centrale per la comunità.

A cominciare dalla tutela e promozione delle identità culturali, laddove la cultura viene considerata come una “potente risorsa” per l’inclusione, l’emancipazione sociale e per sconfiggere la violenza. Viene quindi ribadita l’importanza di salvaguardare la cultura dalla distruzione o dal danneggiamento deliberati, dalla violazione dei diritti di proprietà intellettuale, dalla censura e dalle limitazioni alla libertà artistica. La cultura è anche vista come facilitatore di dialogo interculturale e intergenerazionale e come generatore di attività economica e di posti di lavoro.

Pertanto, le azioni predisposte dai Ministri della Cultura del G7 intendono adottare un approccio inclusivo e sono volte a proteggere e promuovere la pluralità delle identità culturali e delle espressioni culturali, garantendo l’accesso universale alla cultura, con particolare riguardo ai giovani. Nella Dichiarazione si evidenzia il loro impegno nella promozione della creatività e della libertà di espressione, nelle necessarie valutazioni delle opportunità e dei rischi legati all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nei settori culturali, nel perseguimento di una trasformazione digitale inclusiva in campo culturale incentrata sull’uomo, che sostenga la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, massimizzi i benefici e gestisca i rischi, in linea con i nostri valori democratici condivisi e il rispetto dei diritti umani. Ma il G7 si impegna anche nella lotta al traffico illecito di beni culturali come pure nel rafforzamento della resilienza del patrimonio culturale di fronte ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali, che possono avere conseguenze sul patrimonio culturale.

Da questa importante Dichiarazione il ruolo della cultura ne esce rafforzato, in quanto centrale nel trasformare le sfide globali in opportunità, ancorando le nostre scelte ai nostri valori fondamentali e guidando l’innovazione, tecnologica e non tecnologica, verso il bene e il benessere di tutta l’umanità.