Giovani e Cultura insieme verso il futuro
di Nicola Maccanico, Segretario Generale Associazione Civita
L’Associazione Civita ha compiuto il suo primo trentennio di vita e abbiamo ritenuto utile celebrare il nostro impegno nello sviluppo di solide relazioni fra società civile, mondo delle imprese e settore dei beni culturali affrontando un tema strategico per le politiche culturali italiane: i consumi e la progettualità culturale delle giovani generazioni. Un tema non ancora affrontato, nel nostro Paese, in maniera strategica e che, in linea con lo spirito propositivo che contraddistingue il nostro operato, abbiamo deciso di indagare attraverso il nostro XI Rapporto, “Millennials e Cultura nell’era digitale. Consumi e progettualità culturale tra presente e futuro”, presentato lo scorso 4 aprile a Roma, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, di fronte ad una platea gremita di pubblico e di stampa, ponendo a confronto esperti e giovani testimonial di esperienze innovative di successo in ambito professionale e creativo.
Analizzando interessi, attitudini, aspirazioni, desideri ed aspetti problematici dei Millennials e dei giovanissimi della Generazione Z, abbiamo voluto far emergere le potenzialità ma anche – o soprattutto- le criticità insite in un rapporto, come quello fra le giovani generazioni e la cultura che, di fatto, rimane incompiuto. Su questo fronte, ad oggi, si riscontra una polarizzazione piuttosto netta; da un lato gli imprenditori e i manager business oriented, per i quali coloro che hanno fra i 15 e i 32 anni sono target di mercato centrali e oggetto di mirate campagne di marketing, dall’altro i responsabili delle politiche culturali, che scontano un deficit di conoscenza rispetto alle esigenze e alle attitudini dei giovani, con l’inevitabile conseguenza di una scarsa efficacia nel loro coinvolgimento attivo. Se non si conosce a fondo la propria audience o quello che può per certi versi essere classificato come “non pubblico”, non sarà possibile, di fatto, passare dalla retorica sull’importanza di potenziare la partecipazione attiva dei nativi digitali all’offerta culturale a concrete ed efficaci strategie di engagement dei giovani.
Stimolare il coinvolgimento dei nostri giovani nel sistema culturale non è un fatto secondario bensì un obiettivo cruciale che dovrebbe rientrare, a tutti gli effetti, fra le priorità di chi ha a cuore le sorti del nostro Paese. In gioco non vi sono solo i benefici derivanti dal “consumo” e dalla “produzione” culturali a livello personale; potenziare il rapporto fra giovani e cultura significa contribuire, in modo concreto e fattivo, alla costruzione di una società migliore, più attiva e consapevole, nonché capace di uno sguardo solido verso l’avvenire.
Se la Cultura è, dunque, una risorsa preziosa per dotare le giovani generazioni degli strumenti utili ad affrontare le sfide della modernità senza esserne soggiogati, nella pratica come avvicinare e far interagire, in misura maggiore, questi mondi? Come di consueto, anche in questo Rapporto, analisi e riflessioni ci hanno spinto a ragionare sul “che fare”, dando così lo spunto per l’individuazione di una serie di obiettivi prioritari volti ad ottimizzare le strategie di audience development rendendole realmente inclusive e massimizzandone gli impatti. Dall’incremento di un’offerta di attività culturali personalizzate sulle esigenze dei segmenti di (non)pubblico in cerca di motivazione, integrando maggiormente la dimensione dell’intrattenimento con quella culturale, alla predisposizione di contesti idonei per la fruizione e la sperimentazione creativa; dall’adozione di misure per abbattere, o rendere meno vincolante la barriera economica all’accesso, quali gratuità selettive e forme di membership che favoriscano la fidelizzazione, fino alla possibilità di incentivare, mediante tutorship e supporti finanziari, le iniziative creative e culturali ideate e proposte dai giovani stessi. In definitiva strutture ed offerta adeguate, stimoli esterni e tutorial sono elementi potenzialmente incentivanti la pratica artistica dei giovani, i quali oggi cercano sul web le fonti privilegiate di ispirazione e informazione per alimentare e dare concreto sfogo alla propria creatività.
Le iniziative di engagement dei giovani, oltre a rendere interessante e memorabile l’esperienza culturale, devono, quindi, essere inquadrate in un’ottica più ampia e articolata: quella delle politiche che parlano a e ascoltano i pubblici della cultura. Una sfida ambiziosa ma quanto mai necessaria a vantaggio non solo di una migliore qualità della vita ma anche per rendere la società di domani più coesa e strutturata ad affrontare il futuro.