La Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo e l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia ospitano a Palazzo Cipolla di Roma fino al 18 gennaio 2017 la mostra personale del fotografo John R. Pepper dal titolo ‘Evaporations’, curata dal critico d’arte Roberta Semeraro e composta di un corpus di fotografie realizzate tra il 2012 e il 2013, facenti parte di un progetto fotografico realizzato tra gli Stati Uniti, la Russia, la Finlandia, la Spagna, la Grecia e l’Italia con oltre 50 opere di diverse dimensioni.
La mostra, inaugurata per la prima volta a Venezia nel 2014, è stata ospitata successivamente dal Museo Rosphoto di San Pietroburgo e, a seguire, nei musei delle città di Vladivostok, Irkutsk, Novosibirsk, Omsk, Ekaterinburg, Samara, per approdare a maggio del 2016 alla Gallery for Classic Photography di Mosca. I suggestivi scatti in mostra, che il fotografo ha rapito alla solitudine delle persone incontrate per caso nei suoi viaggi da un continente all’altro, tra il cielo e la terra dove tutto evapora nel suo ciclico divenire, rimarranno per sempre nella nostra memoria. Pepper è un osservatore che, spesso da lontano, ritrae la vita dell’uomo nella sua forma essenziale, slegata da specifiche culturali o temporali. Si rifà alla pratica pluridecennale del fotografo di strada che, portando con sé una macchina da 35 mm, nel suo girovagare attende che le situazioni si presentino spontaneamente. Fedele alla tradizione classica, lavora solo con macchine analogiche e pellicola in bianco e nero, inquadrando le immagini dal mirino e mostrandole per come si rivelano, in una visione del mondo in cui il realismo si contrappone a una narrazione quasi misteriosa, l’osservazione fisica alla rivelazione psichica. Uno degli aspetti salienti delle sue fotografie è il modo in cui esse rifiutano il tempo, cosa che può sembrare in contraddizione con la stessa natura del mezzo fotografico.
“Ho deciso di ospitare questa mostra nel nostro Museo di Palazzo Cipolla – ha dichiarato il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo – in quanto le fotografie scattate da John Pepper possiedono un fascino evocativo che ricorda i grandi reportage di un tempo, in bianco e nero, permeati di realismo ma al contempo circondati da un alone poetico, quasi d’epoca. Le immagini di Pepper – che indubbiamente nel suo percorso artistico è stato influenzato dalla vicinanza del padre, inviato di guerra, e dalla conoscenza con il fotografo Ugo Mulas e Henri Cartier Bresson – ritraggono luoghi ed individui senza filtri, mostrandone le imperfezioni connaturate agli esseri umani e al mondo in cui essi vivono ed operano, ma proprio per questo si confermano quanto mai attuali e senza tempo. John Pepper è un artista a tutto tondo, le cui significative esperienze nel mondo del cinema, oltre che del teatro, conferiscono ai suoi scatti il sapore delle pellicole neorealiste”.