Fino al 7 gennaio 2018 i Musei San Domenico di Forlì ospitano la prima grande retrospettiva delle immagini di Elliott Erwitt sia in bianco e nero che a colori. Curata da Biba Giacchetti con l’allestimento di Fabrizio Confalonieri, la mostra comprende circa 170 scatti che Erwitt ha selezionato personalmente. I suoi scatti in bianco e nero sono ormai diventati delle icone della fotografia, esposti con grande successo a livello internazionale, mentre la sua produzione a colori è quasi del tutto inedita. Il percorso espositivo mette in evidenza l’eleganza compositiva, la profonda umanità, l’ironia e talvolta la comicità, tutte caratteristiche che rendono Erwitt un autore amatissimo e inimitabile, non a caso considerato il fotografo della commedia umana.
Quando Erwitt inizia la sua carriera, negli anni ’40, la fotografia è sostanzialmente in bianco e nero. Con gli anni il colore migliora tecnicamente e i giornali lo adottano, imponendolo ai fotografi, che rimangono ancorati al bianco e nero per le foto artistiche. Anche Erwitt vi si mantiene fedele, dedicando il colore ai lavori editoriali e pubblicitari. A distanza di decenni, intorno a queste immagini Erwitt ha compiuto un vero e proprio viaggio, durato mesi, posando su di esse uno sguardo critico e contemporaneo. È nata così una raccolta, ‘Kolor, pubblicata nel 2013 e ora finalmente esposta con circa 100 scatti. La rassegna dimostra così come la sua straordinaria sensibilità passi indifferentemente dal colore al bianco e nero e viceversa, in una totale continuità di stile e di ricerca. Marilyn Monroe, Che Guevara, Sophia Loren, John Kennedy, Arnold Schwarzenegger, sono alcune delle numerose celebrità colte dal suo obiettivo ed esposte in mostra. Su tutte Erwitt posa uno sguardo acuto e al tempo stesso pieno di empatia, dal quale emerge l’ironia e la complessità del vivere quotidiano. Con lo stesso atteggiamento, d’altra parte, Erwitt rivolge la sua attenzione a qualsiasi altro soggetto. Con il titolo “Personae”, non a caso in sintonia con quello dell’ottava edizione della Settimana del Buon Vivere, si allude proprio a questa sua adesione alla vita concreta degli individui e, nello stesso tempo, a un senso della maschera e del teatro, che caratterizza tutta la sua produzione, in particolare le foto realizzate con lo pseudonimo di André S. Solidor. A.S.S. (l’acronimo non è casuale) è la maschera che Erwitt dedica senza diplomazia al mondo dell’arte contemporanea ed a un certo tipo di fotografia. In occasione della mostra Civitas e Romagna TBV propongono un ricco palinsesto di eventi collaterali, tra cui una rassegna cinematografica in omaggio alla lunga carriera di autore e regista televisivo di Erwitt e, in collaborazione con la Fondazione Fotografia Modena, un ciclo di stage intensivi, della durata di un week end, con alcuni tra i maggiori fotografi nei campi del ritratto, del paesaggio e della fotografia documentaria.
La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, con Civitas, Romagna Terra del Buon vivere e con il Comune, l’Assessorato e il Servizio Cultura e Musei di Forlì, ed è organizzata da Civita Mostre con la collaborazione di SudEst57.
Per maggiori info: http://www.mostraerwittforli.it/