A Firenze il primo G7 della Cultura
Su impulso del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, la città di Firenze ospiterà il primo G7 della Cultura con l’intento di porre al centro delle politiche internazionali di governo la cultura ed il patrimonio culturale. L’incontro, che si articolerà in due giorni di lavoro – il 30 ed il 31 marzo 2017 – prevede la partecipazione di sette ministri della cultura (Francia , Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, USA e Canada) nonché dei rappresentanti delle grandi organizzazioni internazionali che si confronteranno, in particolare, su tre temi prioritari: protezione del patrimonio culturale, la questione del traffico illecito e la cultura come strumento di dialogo tra i popoli. Si tratta della prima riunione in assoluto nella storia del G7 che l’Italia realizza e, l’Associazione Civita, da sempre convinta che il nostro Paese sia depositario di una storia culturale unica al mondo che è nostro dovere preservare e valorizzare, non può che guardare con orgoglio a questa iniziativa. Simbolo del vertice sarà il sito archeologico di Palmira (Siria) il cui Arco, distrutto nell’ottobre del 2015 dai miliziani dell’Isis, così come tutta l’area, è diventato il simbolo della rinascita, della ricostruzione e della conservazione delle opere appartenenti al patrimonio dell’umanità e alla storia della civiltà che altrimenti andrebbero persi e dimenticati. Una riproduzione perfetta dell’Arco di Palmira – realizzata grazie alle nuove tecnologie nell’ambito del progetto “The Million Image Database” per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale mondiale – sarà, pertanto, esposta in piazza della Signoria, davanti a Palazzo Vecchio, dal 27 marzo al 27 aprile. L’evento, infine, sarà arricchito da numerosi appuntamenti, in primis due concerti diretti dal Maestro Francesco Muti ma anche mostre inedite e convegni sul tema, con l’intento di rendere il capoluogo toscano un autentico attrattore dell’opinione pubblica internazionale sull’imprescindibile valore della Cultura come strumento di integrazione, di crescita e di sviluppo sostenibile. Una grande opportunità per il nostro Paese, dunque, per portare all’attenzione globale, facendosene portavoce, l’importanza di un’azione strategica per la tutela e la salvaguardia di un patrimonio culturale che appartiene all’intera umanità.