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Il sovrintendente di Pompei: “Record di visitatori ma non sarà mai turismo di massa”
Pompei, 5 ago. (Adnkronos) – “Con 21.000 presenze in un giorno, abbiamo superato ogni record di visitatori paganti all’area archeologica di Pompei: io mi trovavo proprio nel sito due giorni fa, alla Casa dei Vettii; e mai avrei immaginato di vedere così tante persone. Questo vuol dire che stiamo lavorando sodo e che stiamo andando nella giusta direzione”. Il sovrintendente di Pompei, l’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, esprime tutta la sua soddisfazione, intervistato dalla AdnKronos all’indomani della presentazione all’interno dell’Anfiteatro – alla presenza dei ministri della Cultura Gennaro Sangiuliano, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dell’Interno Matteo Piantedosi e del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli – del logo che accompagnerà la candidatura della ‘Cucina Italiana’ al riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità all’Unesco., “Stiamo cercando di canalizzare i flussi turistici e investiamo molte risorse nella fruizione del sito – sottolinea Zuchtriegel – con l’obiettivo di aprire nuove ‘domus’ e nuovi percorsi a Pompei. Ma questo ci esorta a fare ancora di più, perché se il numero dei visitatori continua ad aumentare, noi dobbiamo offrire una esperienza sempre unica alle persone: Pompei non deve mai essere intesa come una meta per un turismo di massa vissuto come tale, ma come una visita sempre diversa, una esperienza sempre unica ogni volta che si viene a visitarla”., Zuchtriegel osserva poi come permanga sempre attuale “il tema della manutenzione e dei restauri in corso. Abbiamo tantissimi progetti, alcuni già esecutivi altri programmati. Poi, siamo molto attenti anche alle questioni legate alla sicurezza del sito: oggi non possiamo più pensare, come si faceva invece cinquant’anni fa, di aprire in maniera indiscriminata. Abbiamo dei protocolli da seguire sulla presenza fisica di persone che fanno accoglienza e vigilanza, nonché un sistema di videosorveglianza all’avanguardia: a Pompei si apre, ma lo si fa in sicurezza, per tutelare sia i turisti in visita sia e soprattutto il patrimonio archeologico e artistico che ci è stato affidato dalla Storia”., (dell’inviato Enzo Bonaiuto)