Le piattaforme di crowdfunding diventano hub di co-progettazione sociale

Intervista ad Angelo Rindone, Fondatore e Amministratore Delegato Produzioni dal Basso

 

 

Sulla base dell’esperienza di Produzioni dal Basso, di cui ne è il Fondatore, quali trasformazioni hanno vissuto le piattaforme di crowdfunding che da vetrine di raccolte di donazioni sono diventate hub di co-progettazione e innovazione sociale?

 

Produzioni dal Basso è la prima piattaforma di crowdfunding nata in Italia e ad oggi può vantare dei numeri interessanti per il mercato italiano. Con una comunità di oltre 400mila utenti e una raccolta di quasi 24 milioni di euro e 8000 progetti finanziati con un orientamento marcato verso proposte di tipo sociale e culturale.

A questi numeri si sono aggiunte diverse iniziative speciali di co-finanziamento e match funding, che ha visto una profonda evoluzione pur tenendo saldi i principi e le meccaniche fondamentali.

In particolare, piattaforme come Produzioni dal Basso (crowdfunding donation/reward generalista) sono sempre più utilizzate come hub per la progettazione di iniziative di natura sociale, grazie alla possibilità di coinvolgere le comunità e incentivando la partecipazione diretta e attiva delle persone attraverso progetti concreti, spesso di grande impatto in ambito sociale, culturale e ambientale.

Parliamo infatti di piattaforme partecipate e generative che, rispetto ai social tradizionali, stanno sviluppando ecosistemi verticali, con stakeholder interessati a costruire progetti concreti, favorendo l’aggregazione di iniziative territoriali e quindi l’avvicinarsi di comunità diverse e in certi casi molto numerose.

Il denaro insomma viene utilizzato come mezzo e condiviso, in modo trasparente, da gruppi più o meno formali per costruire, dal basso, progetti e iniziative che abbiano un preciso scopo.

Credo sia questo il motivo per cui diverse imprese e soggetti istituzionali sono interessati a costruire iniziative di CSR (Responsabilità sociale di impresa), di Civic Crowdfunding, o di Open Innovation (per la costruzione di prodotti, startup o spin-off). Inoltre, questo strumento si è dimostrato molto modulare e adattivo in diversi contesti e territori e anche in compliance con progettazione di pubbliche amministrazioni o della UE.

I casi studio cominciano ad essere parecchi e tutti di grande rilievo, dalle iniziative di CSR di Fastweb, di NaturaSI, di Banca Etica e del Gruppo BPER, all’open innovation dell’Infinity LAB, di Feltrinelli o dell’Università Bicocca fino al Civic Crowdfunding del Comune di Milano e Venezia.

Casi studio che stanno vincendo importanti premi e riconoscimenti sia a livello nazionale che europeo.

Tutto questo ovviamente ha degli effetti nelle funzionalità dei portali e per noi è molto importante fare in modo che sempre più iniziative vengano lanciate e sempre più progetti di economia civile trovino risorse e comunità per generare un impatto positivo.

Ad esempio, nel 2019, per primi Italia, abbiamo introdotto la possibilità di indicare gli obiettivi di sviluppo sostenibile (i famosi SDGs dell’agenda ONU2030) proprio per permettere di mostrare e codificare al meglio i progetti. Inoltre, abbiamo potenziato la possibilità di personalizzare spazi, bandi e iniziative, per dare il giusto contesto a tutte le iniziative.

L’ultima frontiera su cui stiamo lavorando è l’AI ma anche qui cerchiamo sempre di farlo per portare valore alla nostra comunità di utenti. Stiamo, infatti, sperimentando un virtual manager ingrato di supportare i promotori di una campagna e stiamo lavorando alla possibilità di analizzare i dati e generare report d’impatto.