Il crowdfunding, uno strumento democratico che crea valore condiviso
di Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita
Dietro ad un termine che per noi italiani può apparire un po’ ostico e difficile da pronunciare come “crowdfunding” si nasconde uno strumento di raccolta fondi che, per sua stessa natura, è democratico.
L’Associazione Civita da tempo monitora le opportunità di applicazione di questo strumento, come testimoniato dal fatto che già nel 2017 avevamo realizzato il volume “Il crowdfunding nel settore culturale e creativo”: uno dei primi studi approfonditi realizzati in Italia sulla nascita e l’avvento del crowdfunding con un focus sulle potenzialità di applicazione a sostegno della progettualità culturale e artistica.
Il motivo per il quale proseguiamo ad essere particolarmente sensibili allo studio del fenomeno “crowdfunding” affonda le sue radici nella mission e nei valori fondanti dell’Associazione Civita. La nostra è un’associazione culturale che da 35 anni prova a far lavorare insieme e a connettere mondi molto distanti fra loro: quello delle imprese, quello delle Istituzioni e quello degli operatori della cultura e dell’informazione: l’obiettivo è di valorizzare, con tale contaminazione, il patrimonio artistico e culturale nella accezione più ampia del termine, patrimonio che è la vera identità competitiva dell’Italia, lo strumento per eccellenza di coesione sociale e di crescita e un motore di sviluppo economico. Per questo motivo oggi siamo confortati dalla posizione dell’Unione Europea che, per rilanciare il nostro Paese dopo la pandemia, ha deciso di puntare sulla centralità della cultura e sull’idea che il nostro continente sia e debba essere all’avanguardia nel nuovo modello di produzione sostenibile e nella capacità di puntare alla creazione di valore non solo economico ma anche ambientale e sociale.
Da qui l’interesse dell’Associazione Civita per la sostenibilità, con indagini e approfondimenti verticali utili a capire qual è l’apporto che il mondo della cultura può dare alla sostenibilità, nella duplice accezione di cultura della sostenibilità e sostenibilità della cultura.
Cultura della sostenibilità, da un lato, in quanto tutto l’ecosistema culturale ha l’obbligo di diffondere e alfabetizzare, di spiegare che cosa significa sostenibilità e perché c’è l’urgenza di azioni rapide e veloci, cercando di far capire che gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 non sono orpelli legati ad una élite, bensì sono l’unica opportunità che abbiamo per garantire alle generazioni future un pianeta in salute e valori attorno a cui ripensare le nostre comunità. Ecco perché siamo convinti che le aziende siano, in questo momento storico, i soggetti più pronti “all’uso”, in quanto veri driver di cambiamento e attrezzate per far succedere le cose rapidamente e con efficacia. Per far questo, però, è necessario diffondere la cultura della sostenibilità, ingaggiando e facendo partecipare tutti: l’intero ecosistema della cultura, spesso chiuso all’interno dei propri palazzi e dei propri templi, deve diffondere questa “urgenza” per mobilitare tutti.
Dall’altro lato, abbiamo la sostenibilità della cultura. La nostra tesi è che la progettualità culturale sia la modalità con cui imprese e Istituzioni possono ingaggiare comunità e territori, perché la cultura, nell’accezione più ampia del termine, crea esternalità positive, mobilità, energie, e include, unisce e minimizza gli elementi di divisione. La nostra battaglia è far sì che anche da parte delle imprese, oltre che delle Istituzioni, ci sia un ricorso alla progettualità culturale, secondo quanto prevede la dimensione Social dell’acronimo ESG.
E qui torniamo al crowdfunding, uno strumento inclusivo e potenzialmente alla portata di tutti, con la capacità di creare quel valore condiviso che è alla base, appunto, della sostenibilità. Alla luce del successo del volume realizzato nel 2017 e a seguito delle numerose sollecitazioni ricevute da operatori dal Terzo settore e dai nostri Associati, abbiamo ora deciso di sviluppare un’analisi aggiornata sull’evoluzione del fenomeno, ampliando la visuale di osservazione anche al di là del perimetro del sistema culturale e creativo, per abbracciare l’ampio spettro delle pratiche di innovazione sociale e di trasformazione dei territori.
Così è nato “Creare valore condiviso. Crowdfunding e co-progettazione negli ecosistemi dell’innovazione sociale”, un lavoro corale curato da Alfredo Valeri del nostro Centro Studi, che ha fatto luce sugli elementi che maggiormente distinguono il crowdfunding da tutti gli altri canali di finanziamento. Evidenziando, in particolare, la capacità dello strumento di esprimere un forte potenziale di condivisione e community engagement intorno a “progettualità d’impatto” promosse e attuate dai corpi intermedi del Terzo settore.
Come ampiamente documentato nella pubblicazione, queste caratteristiche proprie del crowdfunding hanno progressivamente attirato l’interesse sia delle Amministrazioni locali più illuminate (come i Comuni di Milano e di Venezia), che delle banche (con i casi di Banca Etica e BPER), dalle Università (emblematico il modello BiUniCrowd di Bicocca a supporto dell’open innovation) e delle imprese impact-oriented, le quali sempre più spesso scelgono di integrare questo approccio per co-progettare e/o sostenere iniziative d’impatto sui territori, relazionandosi in modo efficace con gli stakeholder e le comunità locali.
Proprio in quest’ottica, l’Associazione Civita ha deciso di sperimentare la concreta applicazione del meccanismo del match-funding ideando un ambizioso progetto pilota in collaborazione con un’importante impresa associata: il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Una realtà da sempre sensibile al tema dello sviluppo (non solo infrastrutturale) dei territori, che ha deciso di sostenere progetti innovativi promossi dalle comunità locali in ambito turistico e culturale nelle Regioni Calabria e Sicilia.
Attraverso l’iniziativa “riGenerazione futuro. I tuoi progetti per il territorio” Ferrovie e Associazione Civita potranno congiuntamente premiare le migliori iniziative capaci di stimolare processi di innovazione negli ambiti cultura, turismo e sostenibilità, per contribuire in modo concreto ad animare i territori e rispondere alle esigenze espresse dalle comunità locali delle due Regioni. Il sostegno si concretizzerà attraverso un contributo premiale, pari al 60% del valore del progetto, che Ferrovie metterà a disposizione delle iniziative proposte dal Terzo settore, che avranno ricevuto la “validazione” della comunità, raccogliendo almeno una quota parte del 40% del loro budget attraverso campagne di crowdfunding su Produzioni dal Basso.
L’auspicio è che questa iniziativa innovativa, così come il nostro nuovo prodotto editoriale, possano contribuire alla diffusione della conoscenza sul crowdfunding, affinché un numero sempre maggiore di attori pubblici e privati trovi ispirazione per affrontare le sfide della contemporaneità, promuovendo iniziative d’impatto capaci di generale valore condiviso sia sul piano sociale che economico.