Gli scavi archeologici di Pompei ospitano fino all’8 gennaio 2017 trenta monumentali sculture dell’artista Igor Mitoraj. Dopo il successo delle esposizioni alla Valle dei Templi di Agrigento e ai Fori di Traiano di Roma, nell’Area archeologica di Pompei ha preso vita la nuova monumentale mostra postuma dell’artista franco-polacco. L’evento va a suggellare un binomio dimostratosi osmotico tra il classicismo archeologico e la contemporaneità dell’arte del Maestro Mitoraj. Due realtà che finiscono col fondersi e col con-fondersi, senza mai sopraffarsi l’un l’altra, instaurando un legame dialettico armonioso che evidenzia e valorizza tanto la solennità storica degli scavi quanto le delicate figure del maestro polacco.
«Questa mostra, concepita e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo – ha affermato il Prof. Emmanuele F. M . Emanuele, Presidente della Fondazione – rappresenta l’auspicato prosieguo di quella allestita nel 2011 alla Valle dei Templi di Agrigento, e nasce da un’idea coltivata proprio ad Agrigento dal Maestro e dal sottoscritto. Gli Scavi di Pompei accolgono, oggi, le monumentali sculture di Mitoraj così come la scenografia di un teatro accoglie la performance dei suoi attori. È un connubio di bellezze ormai sperimentato, che fa dialogare la storia antica con il linguaggio artistico contemporaneo, in una simbiosi perfetta tra antico e moderno. In questo, Mitoraj è stato un maestro: il suo stile, infatti, anche se decisamente radicato nella tradizione classica con una svolta post-moderna, attinge al patrimonio storico del Mediterraneo, concepito – esattamente come io lo considero – come mare d’incontro tra popoli, civiltà e culture».
«Dei ed eroi mitologici popolano le strade e le piazze della città sepolta dal Vesuvio, emergendo come sogni dalle rovine – ha dichiarato Massimo Osanna, Direttore Generale della Soprintendenza Pompei – Simboli muti e iconici, le opere di Mitoraj ci ricordano, nella loro immanenza, il valore profondo della classicità nella cultura contemporanea. A Pompei, come scrive Théophile Gautier nel 1852, “due passi separano la vita antica dalla vita moderna”».
Gli imponenti ed eleganti personaggi scultorei, ispirati all’iconologia classicista dei miti e delle leggende, convivono quindi con le architetture dell’antica Pompei collocati, sotto la direzione artistica di Luca Pizzi dell’Atelier Mitoraj, in diversi settori degli scavi archeologici: Dedalo e il Tempio di Venere, il Centauro e il Foro, il Centurione alle Terme Stabiane, Ikaro alato al Foro triangolare.
Un grande progetto espositivo che ha consegnato nuova linfa vitale ad una delle aree archeologiche più importanti al mondo.