250 fotografie vintage e una proiezione per raccontare la storia eccezionale di una passione, quella che ha unito per più di cinquant’anni lo scrittore, il fotografo e cineasta Brassaï agli angoli e ai più nascosti recessi della capitale ma anche a tutti quegli intellettuali, artisti, grandi famiglie, prostitute e mascalzoni che in qualche modo hanno contribuito alla leggenda di Parigi.
Dopo il successo a Milano, fino al 24 gennaio 2016 il Palazzo Ducale di Genova ospiterà “Brassaï, pour l’amour de Paris”, la retrospettiva dedicata al celebre fotografo francese, curata da Agnès de Gouvion Saint-Cyre in collaborazione con l’Estate Brassaï, e organizzata da Fratelli Alinari. Fondazione per la fotografia.
Nei suoi scatti è dipinta una Parigi insolita, sconosciuta e disprezzata, immortalata durante le sue lunghe passeggiate, solo o in compagnia di Henry Miller, Blaise Cendrars e Jacques Prévert. Nato nel 1899 a Brasso in Transilvania, Gyulus Halasz, che prende il nome di Brassaï quando inizia a fotografare nel 1929, ha quattro anni quando suo padre lo porta con se a Parigi dove è stato invitato, in qualità di professore di letteratura, a trascorrere un anno sabbatico. Questo periodo affascina a tal punto il giovane che lo porta a tornare nella capitale francese nel 1924 dopo gli studi d’arte a Berlino. Scopritore infaticabile della Parigi notturna, Brassaï non è insensibile al fascino della capitale anche alla luce del giorno. Egli ci propone così una visione del tutto personale dei giardini del Luxembourg: una sedia abbandonata o un leone minaccioso sotto la neve, il gelataio, il venditore di palloncini, un fotografo ambulante, il giardiniere che raccoglie le foglie o le statue svestite. Brassaï passa da un quartiere all’altro – il Quartiere Latino, Bercy, Auteuil, e analizza le specificità di ciascuno. Mentre documenta le vita reale di questi spazi, sa anche catturare lo spirito di ogni quartiere di Parigi: la folla elegante di rue de Rivoli, i passanti davanti ai negozi dei Grands Boulevards, i carbonai lungo la Senna a Bercy, ma anche l’imponenza dei monumenti, la torre Eiffel, l’Arco di trionfo e soprattutto Notre-Dame. Così, da qualsiasi lato si guardi il suo lavoro, vi si ritrova Parigi, sempre Parigi.
Fino al 24 gennaio 2016. Genova, Palazzo Ducale. Da martedì a domenica con orario 11.00 -19.00 (biglietteria 11.00 – 18.00). Lunedì chiuso.
Per info: www.palazzoducale.genova.it