Quale futuro per l’arte contemporanea?
È indirizzata al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini la lettera del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea, presieduto da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e nato nel 2014 per volontà dello stesso Ministro. Molte le difficoltà che coinvolgono il settore in questo contesto di emergenza – dai musei chiusi, anche di arte contemporanea, agli artisti privati del necessario sostegno per poter proseguire ed alimentare la produzione artistica – ed è su queste che il Comitato chiede apertamente di aprire un confronto sottolineando il ruolo-chiave, in termini di sussidiarietà, delle proprie istituzioni nei confronti della produzione e diffusione dell’arte contemporanea, a fianco di enti pubblici nazionali e territoriali. “ Auspichiamo con questo appello – scrive il Comitato – che l’arte contemporanea sia considerata un settore strategico all’interno della governance culturale italiana e sia pertanto inserita tra i destinatari delle agevolazioni, dei sostegni e dei contributi oggetto della legislazione speciale in via di emanazione. In particolare, concordiamo con le proposte che sollecitano l’attivazione di specifiche misure di sostegno alla liquidità per le Imprese Culturali, indipendentemente dalla loro forma giuridica, l’estensione dell’Art Bonus e di misure di detraibilità quali forme di sostegno ai consumi culturali”. L’Associazione Civita esprime la propria vicinanza al Comitato Fondazioni Arte Contemporanea in un momento così complesso e condivide la necessità che, tale appello, riceva ascolto e risposte concrete. Insieme con il Comitato ed Intesa San Paolo, Civita ha pubblicato, a gennaio scorso, il Report Le organizzazioni private dell’arte contemporanea in Italia. Ruoli funzioni attivitàche presenta una mappatura dettagliata, e per certi versi inedita, di tali organizzazioni, con l’obiettivo di far conoscere e valorizzarne il ruolo, e con un focus particolare sul “modello italiano delle Fondazioni”dotato di una specifica fisionomia. Come si legge nell’appello “l’arte contemporanea è una delle espressioni della vitalità e della capacità prospettica della nostra società. È uno strumento in grado di immaginare e mettere a disposizione della collettività contenuti che rafforzano la dialettica culturale, la coesione sociale, la consapevolezza civica, una risorsa comune che genera anche valore economico.” È necessario, dunque, che tale processo virtuoso possa continuare a crescere anche mediante la cooperazione sistematica tra Istituzioni, attori privati e comunità locali.