Bonus cultura 18enni 2020: al via dal 5 marzo
Dal 5 marzo 2020 via alle registrazioni sul portale della 18App per i ragazzi nati nel 2001 e che nel 2019 hanno compiuto diciotto anni. Per loro il bonus cultura mette a disposizione 500 euro da spendere fino al 28 febbraio 2021 in biglietti per musei, mostre, biglietti per opere teatrali e cinematografiche, parchi naturali e riserve archeologiche, corsi di musica, teatro e lingue straniere. Il bonus, una iniziativa a cura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri volta a promuovere la cultura, è finanziato con 240 milioni di euro e ripete le modalità utilizzate negli anni 2016, 2017 e 2018 attraverso una specifica piattaforma informatica (destinatari e beni acquistabili con il bonus sono gli stessi degli anni precedenti e sono regolati dal dpcm 15 settembre 2016, n. 187, con l’unica modifica dei beni dell’editoria audiovisiva tra i beni acquistabili). Il governo ha però ridotto di 50 milioni di euro lo stanziamento complessivo rispetto ai 290 previsti fino al 2018. In base ai dati storici di spesa di questi anni, la cifra stanziata dovrebbe essere comunque sufficiente a coprire le richieste dei neo diciottenni. La Carta è realizzata in forma di applicazione informatica (18app), utilizzabile attraverso la rete, prevede la registrazione di coloro che ne usufruiscono tramite Spid, il Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese, e richiede la creazione di buoni elettronici relativi alla spesa di un bene o servizio. Dalla prima edizione del 2016 sono stati oltre 1,2 milioni i ragazzi che hanno usufruito del bonus cultura spendendo più di 550 milioni di euro in prodotti culturali. Un segnale importante non solo per il sostegno e la crescita dell’industria culturale ma anche per la promozione della lettura fra le giovani generazioni del nostro Paese. L’Associazione Civita, che ha dedicato il suo ultimo Rapporto, l’XI, “Millennials e Cultura nell’era digitale. Consumi e progettualità culturale tra presente e passato” alle generazioni Y e Z e al loro rapporto con la Cultura, crede con fermezza che stimolare il coinvolgimento dei nostri giovani nel sistema culturale non sia un fatto secondario bensì un obiettivo cruciale che dovrebbe rientrare, a tutti gli effetti, fra le priorità di chi ha a cuore le sorti del nostro Paese. In gioco non vi sono solo i benefici derivanti dal “consumo” e dalla “produzione” culturali a livello personale; potenziare il rapporto fra giovani e cultura significa contribuire, in modo concreto e fattivo, alla costruzione di una società migliore, più attiva e consapevole, nonché capace di uno sguardo solido verso l’avvenire.