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Quando la sostenibilità incontra…la misurazione dell’impatto sociale


LA MISURAZIONE DELL’IMPATTO SOCIALE DEGLI INVESTIMENTI E LE POLITICHE ESG AL CENTRO DELL’INCONTRO
PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE CIVITA
Buone pratiche nell’ambito della sostenibilità, misurazione degli impatti sociali e culturali di un investimento, nuove normative e ruolo delle aziende nelle politiche ESG sono stati alcuni degli argomenti centrali del nuovo appuntamento del ciclo “Quando la sostenibilità incontra…la misurazione dell’impatto sociale” promosso dall’ Associazione Civita.

 

Roma 23 aprile 2024 – Impegnata da 35 anni nel settore della promozione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale, l’Associazione Civita ha organizzato l’incontro partendo dalla convinzione che cultura e sviluppo sostenibile siano strettamente legati nonostante gli esempi validi e le buone pratiche di analisi, monitoraggio e reporting degli impatti generati dagli investimenti in ambito culturale siano ancora troppo pochi.

Come misurare i fattori fondamentali della sostenibilità di un investimento? In che modo misurare gli impatti sociali sulla comunità e quale valore attribuire agli investimenti in cultura? In che modo è possibile promuovere dal punto di vista normativo pratiche sostenibili? in occasione dell’incontro, esperti e rappresentanti del mondo imprenditoriale hanno cercato di rispondere a queste domande. Dopo l’introduzione di Simonetta Giordani, Segretario Generale di Associazione Civita sono intervenuti Roberto Basso, Direttore relazioni esterne e sostenibilità di WindTre, Valeria Brambilla, AD di Deloitte Touche SpA, Stefano Firpo, Direttore Generale di Assonime (in collegamento da remoto), Antonio Matonti, Direttore Affari legislativi e regionali, diritto di impresa di Confindustria, Stefania Pedroni, Responsabile Wealth Planning di Intesa Sanpaolo Private Banking, Olivia Tassara, Responsabile Eventi, Sponsorizzazioni e Protocollo del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Simonetta Giordani, Segretario Generale di Associazione Civita nel suo intervento introduttivo ha affermato che: “Il tema dell’incontro rispecchia pienamente la mission di Associazione Civita. Sin da quando nel 2015 è stata approvata l’agenda 2030 e abbiamo scoperto che non c’era un obiettivo specifico per la cultura, tutta la nostra attività ha cercato di rispondere ad alcune domande: Qual è il contributo che l’ecosistema culturale ha nello sviluppo sostenibile? Come nella doppia prospettiva delle istituzioni culturali e delle imprese si può dare un contributo a questa agenda pur in mancanza di target e indicatori specifici?

Il nostro rapporto “quando la sostenibilità incontra la cultura” è stato realizzato nella convinzione che le istituzioni culturali possano fornire un grande contributo nella promozione degli obiettivi dell’agenda 2030. Dal canto loro, le imprese possono ricoprire un grande ruolo attraverso una progettualità culturale, legata al proprio business, che consenta di coinvolgere comunità e territori. La mancanza di metriche precise e definite per misurare l’impatto sociale degli investimenti in cultura è un problema e per questo ci siamo concentrati su sperimentazioni concrete in questo ambito.

Roberto Basso, Direttore relazioni esterne e sostenibilità di WindTre “ll cambiamento climatico ha indotto il movimento d’opinione dal quale è scaturito il concetto di sostenibilità a identificare questa con pratiche di salvaguardia dell’ambiente. Con il tempo ha poi assunto crescente rilevanza l’impatto che l’attività economica ha sulle persone, individualmente, e sulla società nel suo complesso. Questa dimensione sociale della sostenibilità sarà resa sempre più importante in Europa dal primato dei servizi sulle attività manifatturiere. L’economia circolare e la decarbonizzazione sono importanti anche nel settore terziario ma le imprese di servizi hanno un impatto sulla qualità della vita delle persone anche più diretto di quella spesso indiretta del manifatturiero. Sette dei dieci obiettivi del Piano ESG di WINDTRE riguardano la dimensione sociale, scelti in modo pertinente con l’attività economica che svolgiamo al servizio di venti milioni di persone.”

Valeria Brambilla, AD di Deloitte Touche SpA, “Continua a crescere la consapevolezza della necessità di misurare e comunicare le performance di sostenibilità, anche grazie alla spinta determinata dai nuovi requisiti europei di reporting. Sostenibilità significa “ambiente”, “sociale” e “governance”, come meglio riassunto dall’acronimo “ESG – Environmental, social, governance”. E proprio nella “S – Social” e nella “G-Governance” risiede un elemento sempre più rilevante e pervasivo per le imprese, quello della “corporate culture” che si identifica non nel complesso sistema di comportamenti e di processi che determinano l’etica, la cultura di un’impresa. Attraverso la misurazione o valorizzazione degli impatti è possibile rafforzare la capacità della cultura di favorire anche una migliore gestione delle risorse, migliorando la trasparenza verso gli stakeholder, a beneficio anche della società nel suo complesso.”

Secondo Antonio Matonti, Direttore Affari legislativi e regionali, diritto di impresa di Confindustria “Il macro-tema della sostenibilità, che include le regole di rendicontazione, rappresenta ormai una condizione ineludibile per il business e, nella sua accezione ampia, tende a inglobare anche la cultura d’impresa, cui Confindustria dedica da più di venti anni un osservatorio ad hoc. In questo senso, la stessa narrazione della cultura d’impresa va sempre più focalizzata su quell’insieme di valori che contribuiscono a definire, o ridefinire, l’identità di un’impresa, il suo modello organizzativo e il modo con cui essa si relaziona con fattori e attori esterni. Sono questi i motivi per cui, negli ultimi anni, l’impegno del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria è stato diretto a rendere sempre più visibile il legame tra imprese e territori, comunità, persone e, di conseguenza, il ruolo dell’impresa come attore sociale e il valore della cultura come leva di innovazione organizzativa.”

Stefania Pedroni, Responsabile Wealth Planning di Intesa Sanpaolo Private Banking, ha affermato: “Intesa Private si distingue da sempre per l’attenzione mirata verso asset class che vanno oltre i tradizionali investimenti finanziari, con un ruolo di rilievo riservato all’Arte e alla Cultura. Investire in opere d’arte, collezioni culturali o iniziative creative può essere infatti un modo per esprimere la propria identità, apprezzare la bellezza e preservare il patrimonio per le generazioni future. Inoltre, tale investimento può offrire un coinvolgimento diretto e significativo nella comunità culturale locale e globale, fornendo un senso di appartenenza e di contributo positivo alla società. Attraverso il supporto finanziario e strategico a iniziative culturali, i clienti di Intesa Private, e in generale le aziende e i privati, dimostrano il loro impegno verso la preservazione e la promozione dell’arte e della cultura per le generazioni future.”


ASSOCIAZIONE CIVITA
Roma, piazza Venezia, 11
22 aprile 2024

Ufficio stampa Associazione Civita: Véronique Haupt 327/1706878 haupt@civita.it

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Comunicato Stampa