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Si apre a Roma ‘¡Revolucionaria!’, con le opere di Giulia Anania
Roma, 24 gen. (Adnkronos) – Si apre oggi, alla Libreria Spazio Sette di Roma, “¡Revolucionaria!”, la mostra delle opere di Giulia Ananìa, tratte dal libro omonimo di Lavinia Mancusi (Red Star Press). La mostra, curata da Antonella Sciarra, sarà aperta con ingresso gratuito fino a domani, per poi spostarsi a febbraio per un mese alla Casa Internazionale delle Donne., Il libro, uscito nei giorni scorsi nelle librerie, è scritto dalla cantautrice Lavinia Mancusi (nota anche per le sue collaborazioni con Mannarino e altri importanti artisti) ed è nato dallo spettacolo che porta in giro per l’Italia da diversi anni, dedicato a tre grandi ‘cantoras populares’ dell’America Latina: Mercedes Sosa, Violeta Parra e Chavela Vargas. “Tra artiste del passato che parlano al presente”, racconta Giulia Anania, anche lei cantautrice e autrice per altri e da qualche tempo illustratrice, che dopo aver visto lo spettacolo ha convinto la Mancusi a farne un libro. “Mentre Lavinia lavorava al libro, vedendo i disegni che pubblicavo online, mi ha chiesto di illustrare il libro, per il quale ho creato più di 60 illustrazioni che raccontano e vanno a tempo di rivoluzione. Il libro è piaciuto tantissimo, lo abbiamo presentato anche a Più Libri Più Liberi. Da qui è nata anche la mostra che inaugura oggi”, spiega l’autrice., “La mostra – spiega la curatrice Antonella Sciarra – metterà in dialogo le illustrazioni dalle tinte decise del Sudamerica rivoluzionario con gli affreschi seicenteschi dello splendido edificio barocco che le ospita, lo storico Palazzo Cavallerini Lazzaroni, nel centro della capitale. Il percorso espositivo che si snoderà lungo le pareti ospiterà un’installazione, delle opere sovradimensionate site-specific e una sezione dedicata alle illustrazioni originali, divise in tre aree concettuali: historia, música, hermanas. Una selezione che racconta un’ indomabile America latina, con le sue ‘cantoras populares’, le storie e chitarre intorno al fuoco, le lotte e le passioni di tre monumenti della musica folk come Mercedes Sosa, Violeta Parra e Chavela Vargas. Tre vite unite da un fil rouge, il filo di lana che le collega e che ricorrerà simbolicamente anche nella mostra, per tessere trame, accordare voci e avanzare, superarsi: Non è forse questo che fa la rivoluzione?”