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I riconoscimenti del ‘Premio Agnes’ al giornalismo di qualità
Roma, 19 giu. (Adnkronos) – Ufficializzati i riconoscimenti del ‘Premio Biagio Agnes’. Gianni Letta, presidente della giuria – composta fra gli altri da Giulio Anselmi, Alberto Barachini, Stefano Folli, Luciano Fontana, Paolo Liguori, Giuseppe Marra, Massimo Martinelli, Agnese Pini, Antonio Polito, Roberto Sergio, monsignor Dario Edoardo Viganò – ha comunicato i nomi dei vincitori, accompagnandoli con la descrizione dei loro meriti, durante la conferenza di presentazione nella sede Rai di viale Mazzini della cerimonia che, per la seconda volta, si svolgerà a Roma, venerdì in piazza del Campidoglio, per essere poi trasmessa il 4 luglio su Rai1 in seconda serata, con la conduzione affidata a Mara Venier e Alberto Matano, con Al Bano, Fausto Leali e Arisa ospiti speciali., A ritirare il premio per le istituzioni europee sarà direttamente Roberta Metsola, la presidente del Parlamento Europeo. Per la categoria dei reporter di guerra, il premio Agnes va a Stefania Battistini del Tg1 e a Lorenzo Cremonesi del ‘Corriere della sera’, entrambi impegnati sul fronte della guerra in Ucraina; a Francesca Paci, cronista della ‘Stampa’, va il premio per la carta stampata per i suoi racconti della lotta per la libertà che vede protagoniste le donne iraniane. Il premio per la televisione va a Fiorello per il suo programma cult ‘Viva Rai2!’, mentre per le fiction è premiata la serie di Rai1 ‘Il nostro generale’, con Sergio Castellitto nei panni di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Alla serie ‘Mare fuori’ sarà consegnato il riconoscimento ‘generazione streaming’., Il regista Pupi Avati riceverà il premio per il cinema legato al film ‘Dante’; per la saggistica, il riconoscimento va a Sabino Cassese per l’opera ‘Amministrare la nazione: la crisi della burocrazia e i suoi rimedi’; per la divulgazione scientifica la premiata è Margherita De Bac del ‘Corriere della sera’. Infine, per ‘generazione podcast’ premio a Cecilia Sala del ‘Foglio’; per la Radio al format ‘Voci in Barcaccia: largo ai giovani!’ condotto su Rai Radio3 da Enrico Stinchelli e Michele Suozzo: il ‘generazione digitale’ a Silvia Boccardi di ‘Will Media’., Il presidente della giuria, Gianni Letta, sottolinea “la tenacia e la devozione con cui si continua a tenere vivo il ricordo e riproporre la lezione di Biagio Agnes, tenendo alto il valore della corretta informazione, sana e libera. Agnes aveva il culto delle istituzioni e si sentiva investito del ruolo di servitore dello Stato. Non per caso – ricorda – anche Silvio Berlusconi, da ‘avversario’ in quanto imprenditore televisivo, rese omaggio a lui come combattente indomito, forte, coraggioso ma sempre leale. Io stesso fui testimone di quello scontro anche aspro e duro che da parte di Berlusconi metteva in discussione il monopolio Rai che da parte di Agnes veniva difeso con le unghie e con i denti”., Spigando l’esigenza di arricchire il Premio Agnes con nuove categorie, Gianni Letta si rivolge alla prima fila della platea nella sala degli arazzi della Rai, dove siedono Giuseppe Marra editore e direttore della AdnKronos, “che fra i primi ha aperto all’innovazione nell’informazione e alle nuove tecnologie della comunicazione”, ricorda; e monsignor Dario Edoardo Viganò già prefetto della Segreteria per la Comunicazione del Vaticano. “Ho vissuto il ‘Premio Biagio Agnes’ fin dalla sua nascita – sottolinea Roberto Sergio amministratore delegato della Rai, alla sua prima conferenza stampa nel nuovo ruolo – sono entrato in Rai nel 2004 e ho seguito tutte le edizioni dal 2005 in poi, vincendone anche una… E’ un evento che segna il valore di servizio pubblico della nostra azienda”., Anche per Marcello Ciannamea direttore dell’intrattenimento prime time Rai, “il Premio Agnes è una grande occasione per valutare l’eccellenza nel mondo del giornalismo e sottolineare il pluralismo e la crescita culturale come valori della Rai”. Questa sarà la 15esima edizione e Simona Agnes presidente della fondazione Agnes rimarca “l’impegno e la passione per onorare la professione giornalistica e la difesa della libertà e dell’indipendenza dell’informazione”., (di Enzo Bonaiuto)